di Gian Luca Pasini

Se gli avessero impiantato un contachilometri addosso la sera in cui il centrale polacco Bieniek ha sbagliato l’ultima battuta del Mondiale di Katowice dando il punto vittoria all’Italia, quasi certamente Fefé De Giorgi potrebbe vantarsi di avere percorso in questi mesi un paio di giri della terra. Da quel settembre 2022 è stato un tour continuato in Italia e in Europa, il più delle volte per raccontare come gli azzurri – dopo 24 anni di oblio dall’oro – sono tornati ad essere campioni del mondo. In questi mesi di incontri e conferenze le sue teorie hanno incuriosito anche colleghi di altri sport, al punto che sembra che Roberto Mancini, il commissario tecnico del calcio italiano, andrà a vedere gli allenamenti della nazionale di Fefé quando riprenderà la stagione. Per il momento, in attesa della “celebre” visita e di tornare a indossare soltanto la tuta e i pantaloni corti per gli allenamenti, il Ct campione d’Europa e del Mondo, si concentra sulla stagione che deve preparare, quella preolimpica, anticamera dei Giochi del 2024. Per non farsi mancare nulla, nelle pause familiari nella natia Squinzano, il tecnico salentino sta anche completando la stesura di un secondo libro (edito da Mondadori), più ragionato e meditato del primo e anche più corposo come numero di pagine. Dove vengono unite le due anime del “cabarettista” prestato alla pallavolo, quella didattica (sempre con il fido Giuliano Bergamaschi, con cui collabora da oltre un ventennio) e una invece più di aneddotica, in cui il tecnico racconta spaccati di azzurro fin dai tempi in cui giocava in nazionale. Uscirà in estate più o meno nello stesso periodo in cui Fefé sarà tornato a guidare gli azzurri in Nations League, il primo appuntamento di un’altra lunga estate. «Il campionato che sta facendo Rinaldi è molto interessante – racconta il coach analizzando le novità che potrebbero trovare spazio nelle prossime convocazioni-. Tommaso avrebbe dovuto fare parte del progetto già l’anno scorso, poi l’infortunio lo aveva bloccato. Lo vedo crescere, ci sono ovviamente altre cose che deve migliorare, ma cresce. Anche Sanguinetti è un altro ragazzo che si sta guadagnando il suo spazio e che gioca spesso titolare sempre a Modena. Un discorso a parte forse dovrebbe essere fatto per gli opposti. Perché l’infortunio alla caviglia di Giulio (Pinali, sul finire della stagione con Siena, ndr) potrebbe anche essere lungo e rischia di chiudergli la strada della nazionale per molte settimane. Quindi dobbiamo trovare qualche ragazzo da inserire che arrivi da sotto».

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