di Camilla Cataldo

È sbocciato come un fiore che si schiude in piena primavera, senza chiedere permesso. Mattia Bottolo, schiacciatore bassanese del 2000, 196 cm di potenza e cervello, è una delle rivelazioni della stagione. Una novità che profuma di azzurro, in un anno per tutti di gravosa gestione a causa della pandemia da Covid-19. 21 anni compiuti lo scorso gennaio, esuberanza da vendere e un sorriso che cattura, ha appena centrato la prima convocazione nella nazionale maggiore di Chicco Blengini. «È una grandissima emozione per me. Ero stato chiamato nelle rappresentative minori, nella Juniores, nei collegiali per rimpiazzare qualche infortunato e ora ecco questo passo importante. Onestamente non me l’aspettavo, non ci avrei scommesso ma sono più che felice», ammette il nome fresco e attuale della pallavolo italiana, concentratissimo sull’appuntamento sul quale ha messo il mirino: la VNL. «La bolla di Rimini ci ospita fino a fine giugno ed è ciò che conta di più, poi vedremo. Gli Europei e le Olimpiadi? L’estate è piena di competizioni, ma io parlerei di sogno a cinque cerchi, non mi ci vedo ancora in quella squadra e penso sia per uno sportivo il raggiungimento del desiderio più elevato. È il top e sarebbe super gradito».

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